NELLA TRANQUILLITA’ DEL MIO CAOS
Nella tranquillità del mio caos
c’è un pianoforte a coda abbandonato
a se stesso in un angolo
Ci sono diverse copie di me che
si divertono in regolari jam-session
di pochi minuti
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E le parole sembrano ritrovarsi,
fondersi, scambiarsi e poi…
Lasciarsi andare chissà dove…
Lasciarsi andare chissà dove!
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Nella tranquillità del mio caos
ci sono idee e taccuini sparsi
un po’ dovunque in una
mescolanza di ogni sorta
in una victorhughiana concezione
perché presuppongono alla creazione
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Nella tranquillità del mio caos
c’è qualcosa di inspiegabile
e di ignoto che si presta
disperatamente a qualche luce
​
Esistono musiche intrappolate
che non giungeranno mai alle mie mani
E tutto ciò che ho fatto, che faccio
e che farò sembrerà sempre appartenervi
in un interminabile gioco di luce ed ombre
​
E le parole sembrano ritrovarsi,
fondersi, scambiarsi e poi…
Lasciarsi andare chissà dove…
Lasciarsi andare chissà dove!
​
Nella tranquillità del mio caos
ci sono idee e taccuini sparsi
un po’ dovunque in una
mescolanza di ogni sorta
in una victorhughiana concezione
perché presuppongono alla creazione